Ugly Beauty

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Londra 26 Ottobre

Sono a Londra per lavoro, questa città mi provoca sempre sensazioni contrastanti. Ugly Beauty appunto, c’è qualcosa di primitivo ed ancestrale in tutto questo sfoggio di modernità.

Non credo questo mondo mi appartenga, in generale, il mondo del capitalismo quello crudele, quello spietato. E io sono cosi’ idealista eppure concreto, un capitalista socialista.

Discorsi complicati stasera con il mio collega, sulla vita, sulla morte, sull’amore, birra, e luci. Domani conferenza e poi 3 giorni a Dublino da turista. Forse il trucco della vita è semplicemente vivere, lasciando ogni pensiero di aspettattiva e previsione all’omino delle previsioni del tempo.

Vieni sulla spiaggia
e ascolta il respiro
del mare,
lascia le tue paure
e abbandonati
nel ritmo eterno
delle onde.

Siediti sulla sabbia
e guarda l’orizzonte
la luce dell’infinito,
scaccia il tuo male
e abbraccia
l’amore profondo.

Dammi la mano
e chiudi gli occhi
dimentica
i tuoi pensieri
e senti il battito
del mio cuore
la musica della vita!

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Santa Severa 16 Ottobre Pure Beauty

 

Volver

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Santa Severa 16 Ottobre 2017

Ho ormai capito, che il peggior nemico di me stesso, sono proprio io. Può sembrare un luogo comune, ma è davvero così. Nei momenti di maggiore felicità, spesso arrivano pensieri di angoscia, è come se alla fine pensassi che quella felicità non posso averla e tutto sommato non la meriti.

Ecco oggi è stata una delle giornate credo più felici da tanto tempo, fatta di improvvisazioni e bellezza semplice e improvvisa. Di ritorno da un weekend romano, anch’esso pieno di bellezza e di amore, siamo passati davanti a Santa Severa ed abbiamo deciso di deviare, avevo in macchina ancora le asciugamani del viaggio in puglia. Ci siamo adagiati sulla sabbia, sotto un sole meraviglioso, abbiamo pranzato in riva al mare in un ristorante romantico, ed abbiamo passato tutto il pomeriggio ancora sulla spiaggia abbracciati a raccontarci. Ed ho sentito nel fondo, proprio mentre realizzavo la felicità e quanto “semplice” possa essere la felicità, il pensiero che quella felicità fosse un illusione. Il pensiero l’ho rimosso, ma c’e’ stato. Intendiamoci non mi faccio spaventare ne condizionare, il pensiero ha la sua ragione, mi comunica delle cose, ed è bene che io ne tenga conto.

Ho terminato il mio percorso di psicoterapia, mi sento un po traballante ed un po convalescente, mi ritrovo con un io adolescente che è cresciuto, ma ha ancora paura di rimanere intrappolato dove si trovava prima. Sarà un effetto di questa ritrovata consapevolezza? Fatto sta che sento di vivere, finalmente come desideravo, il resto è solo paura, paura di non saper governare il cambiamento, paura di non saper goveranare quello che sta arrivando, ma la verità è che sono consapevole di non dover e di non poter governare proprio un bel nulla, se non il mio desiderio di vita, che pulsa imperioso dentro.

Yo adivino el parpadeo
De las luces que a lo lejos
Van marcando mi retorno
Son las mismas que alumbraron
Con sus pálidos reflejos
Hondas horas de dolor
Y aunque no quise el regreso
Siempre se vuelve al primer amor
La vieja calle donde el eco dijo
Tuya es su vida, tuyo es su querer
Bajo el burlón mirar de las estrellas
Que con indiferencia hoy me ven volver
Volver con la frente marchita
Las nieves del tiempo platearon mi sien
Sentir que es un soplo la vida
Que veinte años no es nada
Que febril la mirada, errante en las sombras
Te busca y te nombra
Vivir con el alma aferrada
A un dulce recuerdo
Que lloro otra vez
Tengo miedo del encuentro
Con el pasado que vuelve
A enfrentarse con mi vida
Tengo miedo de las noches
Que pobladas de recuerdos
Encadenan mi soñar
Pero el viajero que huye
Tarde o temprano detiene su andar
Y aunque el olvido, que todo destruye
Haya matado mi vieja ilusión
Guardo escondida una esperanza humilde
Que es toda la fortuna de mi corazón
Volver con la frente marchita
Las nieves del tiempo platearon mi sien
Sentir que es un soplo la vida
Que veinte años no es nada
Que febril la mirada, errante en las sombras
Te busca y te nombra
Vivir con el alma aferrada
A un dulce recuerdo
Que lloro otra vez

On Air, una improvvisata ed estemporanea Volver, suonata stasera al rientro col desiderio di mettermi al pianoforte, buon segno.

Like a bridge over troubled water (anatomia di una canzone perfetta)

Va bene ho un debole per tutto quello che suona gospel. E questo brano, indicato tra i 500 brani più belli di sempre, pur con i limiti di queste classifiche, suona gospel, profondamente gospel.

Pare che Paul Simon abbia composto questa canzone velocemente tanto da pensare di aver plagiato qualcuno, per quanto gli sembrasse naturale, io credo che questa naturalezza venga dalla matrice gospel che pervade ogni nota ed ogni parola di questa canzone.

I testi sono semplici, e forse per questa semplicità quasi disarmante universali. Io personalmente sono d’accordo con Paul Simon, che pensava la canzone dovesse essere un piccolo inno piuttosto che una grande canzone, quando lo costrinsero ad aggiungere una terza strofa che ovviamente risulta meno ispirata e coinvolgente delle prime due.

E l’anatomia di una canzone perfetta è la semplicità ed il richiamo all’universalità. Testi semplici, suggestioni gospel e spiritual, un inno d’amore.

Ma poi la suggestione delle parole, non è forse quello che tutti un po desideriamo, che quando le acque sono tempestose, ci sia qualcuno che ci aiuti rendendosi ponte, e non è forse bello diventare il ponte di qualcuno proprio quando quelle acque sono tempestose?

Io riporto solo le prime due strofe, la terza la sento forzata e lontana dallo spirito che ispira il brano.

When you’re weary, feeling small
When tears are in your eyes, I’ll dry them all (all)
I’m on your side, oh, when times get rough
And friends just can’t be found
Like a bridge over troubled water
I will lay me down
Like a bridge over troubled water
I will lay me down

When you’re down and out
When you’re on the street
When evening falls so hard
I will comfort you (ooo)
I’ll take your part, oh, when darkness comes
And pain is all around
Like a bridge over troubled water
I will lay me down
Like a bridge over troubled water
I will lay me down

Silence

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Forte dei marmi Domenica 8 Ottobre

Si dice che ogni persona è un’isola,
e non è vero,
ogni persona è un silenzio,
questo sì,
un silenzio,
ciascuna con il proprio silenzio,
ciascuna con il silenzio che è.

(Josè Saramago)

On Air Silence di Charlie Haden, suonata da me

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Time after time

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Incroci – Lungomare di Taranto Settembre 2017

Time after time, è sempre stata una delle mie ballate preferite, forse da quando la riprese Miles, e comunque ha segnato uno dei periodi più felici della mia vita.

Ieri sera ho rivisto un film di quell’epoca Prima dell’alba, storia di un amore improvviso e forse confinato in una notte. I dialoghi sono densi non li ricordavo così

Io credo che se esiste un qualsiasi Dio, non sarebbe in nessuno di noi, né in te, né in me, ma solo in questo piccolo spazio nel mezzo. Se c’è una qualsiasi magia in questo mondo, dev’essere nel tentativo di capire qualcuno condividendo qualcosa. Lo so, è quasi impossibile riuscirci, ma… che importa, in fondo? La risposta dev’essere nel tentativo.

Sono un idealista è vero, ma adoro e continuo a farlo questo tentativo, ed è bellissimo, l’unico senso vero di questo mondo è quella magia che si sprigiona in modo inspiegabile tra due persone, quel tentativo di superare il limite, nello spazio tra due persone. Ne sono convinto anche io, la risposta a questa vita è in quel tentativo. Sono grato a me stesso per essere ancora in grado di tentare e di crederci.

Notte (True Colors)

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True Colors – Capodimonte Domenica

You know what my philosophy of life is? That it’s important to have some laughs, but you gotta suffer a little too, because otherwise you miss the whole point to life. (W.allen from Broadway Danny Rose)

Notte alta e sono sveglio, come diceva la canzone, sono leggermente inquieto in questi giorni. Qualche problemino di salute fastidioso, la sensazione di essere in un punto di svolta importante sia lavorativo che personale. Intendiamoci sono tutte cose positive (a parte il problemino di salute, ma anche quello ha il suo valore a guardarlo al di fuori di quello che è). Così preso dal desiderio di comunicare scriverò qualche delirio in stream of consciousness.

Quano sono insieme alla persona che sta entrando naturalmente nella mia vita, le cose mi sembrano più leggere e più semplici, a volte quando rimango solo vengo preso da questa inquietudine. E’ strano come per anni la mia solitudine sia stata un porto ricercato ed agognato, ora mi pesa stare solo la sera, la notte, aspetto con ansia il fine settimana che riempie la mia casa di semplice gioia.

Pensavo proprio oggi che la mia casa è stata costruita come un tempio, non c’è altro che spazio per le cose belle e semplici, libri, musica e gatti, e si poi lo ammetto anche una bella cucina perchè mica di solo spirito si vive. Ed è la prima volta nella mia vita, che qualcuno riesce ad entrare in questa casa che io odio ed amo allo stesso tempo e riesce ad entrare in sintonia con il tutto e così l’armadio diventa il suo, il bagno si riempie magicamente di cose di cui ignoravo l’esistenza fino ad avantieri.

Mi sento sospeso in un limbo strano, in bilico tra estasi ed inferno, l’inferno lo conosco bene, in un certo senso ha anche un potere attrattivo, ma so che è solo un illusione, alla fine si sta molto meglio fuori da li, vivendo le cose che vengono, per come vengono, ringraziando la nostra vita. Ci sono momenti che non possono essere raccontati, è davvero come se in mezzo al grigio si accendessero i colori, come la foto che ho postato sopra, che racconta una semplice giornata a portare a spasso il cane, mano nella mano, in una giornata semplice fatta di “niente”.

Ora la gatta più dolce e delicata della casa, l’accogliente Nausicaa è venuta qui accanto si è sistemata sul mio braccio e ronfa tremendamente, avrà intuito i miei pensieri diagonali, di solito arriva quando sente disarmonia, quando sente che deve placarmi ed è sempre magicamente brava a farlo, penso sia un esserino magico e tremendamente sensibile.

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Nausicaa La dolce

Oggettivamente i pensieri notturni sono pericolosi

Bisogna stare attenti ai pensieri che vengono di notte: non hanno la giusta direzione, arrivano a tradimento da luoghi remoti e son privi di senso e di limiti. (Strade Blu W.H. Moon)

Eppure io da sempre vivo di notte, è sempre stato così da quando ero piccolo, c’è sempre stato un momento di transizione, il tramonto in cui il mio umore diventava malinconico, quasi cupo e poi si riaccendeva con la sera, per farmi sentire di nuovo a mio agio nella notte. Ascoltavo musica alla radio anche durante gli anni del liceo, quanta musica bellissima ho scoperto con quel programma irripetibile che era “Rai Stereo Notte”

“- brevi istanti né giorno né notte – le vecchie strade restituiscono al cielo un poco del suo colore, assumendo a loro volta un’arcana tonalità blu. È l’ora in cui le strade blu hanno un fascino intenso, e sono aperte, invitanti, enigmatiche: uno spazio dove l’uomo può perdersi.”

passato questo momento di transizione i colori cambiano, inizio a perdermi, a vagare liberamente ed a volte pericolosamente tra i miei pensieri, questi visitatori che arrivano senza direzioni precise, e rispetto al giorno sembrano non avere limite. Poi le nottate passate nei primi anni di universita’ a fare le quattro di mattina in jam session, anche con gli esami alle porte, sentendomi sempre piu’ a mio agio in quell’atmosfera notturna.

Le nottate passate a riflettere a sentire il cervello andare a vuoto, girare sempre sugli stessi concetti, sugli stessi pensieri a cercare di razionalizzare quello che pensavo non potesse esserlo. Quest’anno sono andato avanti, ho integrato nella mia vita quello che pensavo non potesse esserlo, quello che avevo messo sotto il tappeto, il delirio degli ultimi 5 o 6 anni, e forse per questo ora la notte non mi appartiene più come prima, la notte si è trasformata da coltre accogliente, in coltre di inquietudine, da passare abbracciati con qualcuno.

“Uno strano rumore interruppe la mia agitazione. Andai alla finestra e l’aria fredda mi entrò sin negli occhi. Lí per lí vidi solo le stelle. Ma poi, nel buio di una notte di marzo, intravvidi due stormi intrecciati di anatre bianche e blu che lanciavano il loro grido dirette a nord, formando una W ondeggiante nelle profondità del cielo, con i candidi ventri spettralmente illuminati dal riverbero della città e il collo proteso a settentrione. Poi spuntò un altro stormo da chissà quale parte del sud, guidato anch’esso dal medesimo istinto di accoppiamento. Una nuova stagione. Risposta: si comincia seguendo la primavera, come le anatre – nell’oscurità, col collo dritto in avanti.”