Oggi faceva freddo, il cielo era grigio, di neve. Una giornata pigra sento un puntino nero dentro, cerco di relegarlo in un angolino, ignorandolo. Ho trascorso la giornata facendo cose concrete, studiando, progettando un impianto audio multi stanza per casa, suonando, sistemando casa e ovviamente prendendomi le mie buone dosi di coccole da parte dei pelosi di casa.
Il periodo è intenso, criptico e complicato, grandi cambiamenti all’orizzonte, e come sempre prima di una tempesta c’è la quiete, e poi sono metereopatico, soffro di sbalzi dell’umore, il vento troppo forte, il grigio mi predispongono in uno stato di malinconia accentuata, che devo assolutamente contrastare in qualche modo, di solito appunto finendo in attività ad alto impegno mentale o fisico.
E sono giorni che ho in testa Casta Diva, penso che avrei dato qualsiasi cosa per scrivere un’aria così bella. E’ di una bellezza disarmante e dedicata alla luna, che come sempre ha un ruolo importante nella mia vita.
Casta Diva, che inargenti
Queste sacre antiche piante
A noi volgi il bel sembiante
Senza nube e senza vel
Tempra, o Diva
Tempra tu de cori ardenti
Tempra ancora lo zelo audace
Spargi in terra quella pace
Che regnar tu fai nel cielFine al rito, e il sacro bosco
Sia disgombro dai profani
Quando il Nume irato e fosco
Chiegga il sangue dei Romani
Dal Druidico delubro
La mia voce tuoner
Cadr punirlo io posso
Ma, punirlo, il cor non sa
Ah! bello a me ritorna
Del fido…
On Air Casta Diva 25 Febbraio